Carissimi,
Ecco perché la massa degli
investitori ha trovato il suo strumento ideale non nei costosi fondi azionari,
ma negli ETF, che riproducono semplicemente l’indice di borsa (gestione
passiva) e che sono quotati in borsa e negoziabili come azioni.
Questo è il motivo per il quale
io, salvo rarissimi casi, mi sono astenuto in queste note dal consigliare
singoli titoli e ho concentrato le mie previsioni sull’andamento degli indici
di borsa. È già difficile cogliere i punti di svolta dei mercati azionari. È
quasi impossibile prevedere oltre a quello dei mercati anche l’andamento di un
singolo titolo e cioè il Beta.
Le borse a loro volta vanno
classificate. New York è la variabile indipendente (o quasi), gli altri mercati
dipendono in primo luogo dal modo in cui si comporta New York e poi da situazioni
caratteristiche di ogni singola piazza.
La maggior parte dei report che
io ho letto sostiene che siamo sull’orlo del baratro ed in particolare
catastrofico è quello che scrive Prechter. Le sue argomentazioni sono
convincenti e affascinanti. Tuttavia io credo che si sbagli. Credo che siamo
alla vigilia di un rialzo straordinario dei prezzi delle azioni americane,
europee e dei paesi emergenti, massacrate da un quindicennio negativo. I prezzi
sono bassi e in alcuni paesi come l’Italia sono più prezzi da “opzioni” che da
azioni.
Quest’anno, un anno pessimo per
l’economia, le borse sono andate nel complesso bene, salvo quella di Shangai e
quella di Madrid. Francoforte ha registrato un rialzo del 25% e New York del
15%. Da circa 10 giorni registriamo una piccola correzione che ha determinato
una flessione la settimana scorsa di circa l’1,5% in America, in Europa e in
Asia. Questa correzione dovrebbe finire ben presto e sarà seguita da una nuova
fase di rialzo che continuerà nel prossimo anno.
Sul piano valutario è difficile
fare coincidere la mia previsione di un ribasso dell’euro con un rialzo delle
borse. Da qualche anno è sempre stato il contrario: borse su, euro su – borse
giù, euro giù. Il dollar index sta seguendo il modellino che io ho studiato e che
milita per un rialzo grandissimo del dollaro in paricolare contro euro. Vi è
solo un leggero allungamento dei tempi.
I metalli preziosi sono da
acquistare in debolezza. L’oro è sempre il grande competitor della fiat money e
le banche centrali non sono per nulla interessate a ripristinare un diverso
modo di creare moneta. Quindi è solo questione di tempo e l’oro tornerà sugli
scudi.
La settimana prossima la mia
analisi “uscirà” martedì 6 o mercoledì 7 novembre.
Cari saluti
Francesco Arcucci
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