Carissimi,
quello che sorprende è che non solo gli italiani e i latini in
genere, ma anche gli anglosassoni non credono nel mercato aperto. I primi sono
convinti che il mercato sia manipolato dai pochi a danno dei molti. Ma anche i
secondi sono convinti che variabili esterne, come la politica, siano decisive a
orientare i prezzi verso l'alto o verso il basso . Solo così si spiega il fatto
che vi sia tanta trepidazione in merito a chi sarà il prossimo Presidente degli
Stati Uniti: Obama o Romney, un democratico o un repubblicano e Wall Street fa
il tifo per quest'ultimo perché pro Business. A nulla serve ricordare che nel
complesso l'andamento del mercato azionario non si é discostato di molto a
seconda del partito dell'inquilino della Casa Bianca. Anzi a volere ben vedere,
storicamente Wall Steet ha registrato risultati un po' migliori con un
Presidente democratico, almeno riferendosi ad un arco temporale lungo (l'unico
che conti per escludere fatti casuali). La verità che nessuno vuole ammettere é
che il partito di chi siede alla Casa Bianca é ben poco importante, cioè ben
poco correlato con l'andamento dei prezzi di borsa. Farlo vorrebbe dire svelare
un mito, un luogo comune, un pregiudizio molto forte, interrompere un gioco di
società e nessuno ha la forza psicologica per farlo, anche se il mito é
contraddetto da fatti inoppugnabili.
Per questo motivo io avanzo la previsione che Obama o Romney, il
mercato azionario é rivolto verso l'alto per i motivi più volte menzionati in
questa sede. Anzi a me sembra che la cosa più importante che sta avvenendo é che nella settimana
scorsa la borsa di New York si é rafforzata insieme con il dollaro. Finora é sempre
stato il contrario nella logica del risk on, risk off. Una rondine non fa primavera,
ma é incoraggiante perché prevede l'SP al rialzo( e le altre borse al traino) e
il dollaro sempre più forte per alcuni anni. Questa settimana penso che
registreremo ancora un notevole rialzo dell’SP e del dollaro, contro in
particolare Euro, Sterlina e Ien.
Interessante il comportamento dei metalli preziosi che hanno dato
una prova di fragilità al rialzo del dollaro. Come ho già detto i metalli
preziosi non sono ancora pronti a rifare l'exploit del 2011, tuttavia la
settimana prossima potranno registrare importanti spunti rialzistici.
Debole tutto il resto compreso il petrolio:il tutto in linea con
le previsioni.
Cari saluti.
Francesco Arcucci
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