lunedì 24 settembre 2012

L'Analisi del Lunedì dei Mercati Finanziari- 24 settembre 2012


Carissimi,

gli analisti dei mercati azionari da sempre si sono concentrati su tre cose.

1.       Prevedere i profitti aziendali.

2.       Prevedere il rapporto P/E (moltiplicatore) che dipende, in primo luogo, dalla dinamica dei profitti e, in secondo luogo, dalle ondate di pessimismo e ottimismo che si manifestano nel tessuto sociale.

3.       Prevedere l’andamento dei tassi di interessi perché tassi troppo alti uccidono l’investimento azionario.

Ora però sembra che l’unica cosa che conta è decodificare le prossime mosse delle banche centrali. Io non sono d’accordo. Credo che questo modo di vedere le cose sia sbagliato. Le banche centrali sono istituzioni delegate all’esercizio della politica monetaria, della politica del debito pubblico, della politica del cambio, spesso anche della vigilanza microeconomica sulle aziende di credito. Aspettarsi che le banche centrali muovano le borse in un senso o nell’altro è forse vero con riferimento agli ultimi anni, ma è contraddetto da 200 anni di storia economica.

A mio avviso , i mercati azionari sono alla vigilia di un grande rialzo (ma questa settimana ci sarà una piccola correzione) perché sono rimasti al palo negli ultimi 12 anni e perché la situazione del settore delle imprese è molto favorevole, per cui nei prossimi 2-3 anni l’investimento azionario farà faville. Poi vedremo.

Circa il mercato valutario il rabbioso rialzo dell’euro ha plafonato esattamente a metà della forchetta 1,30-1,33 che avevamo menzionato come capace di fermare il movimento in parola. Per ora il ribasso da 1,3150 è stato modesto (1,2940), ma io credo che continuerà e che la mia previsione di un euro molto più debole sarà confermata dai fatti.

Stabili i tassi di interesse a lunga. Il TBond americano si trova intorno a 144-145, ben al di sotto del livello di vendita di 150 che avevo consigliato.

L’oro è forte. La prospettiva di tassi a breve bassi fino al 2015 riduce il costo opportunità di detenere oro e argento, per cui continuo ad essere positivo, anche se, secondo me, sono le azioni e i grani i mercati in cui concentrare i propri investimenti.

Cari saluti

Francesco Arcucci

DISCLAIMER






Il contenuto di questo Blog mira - in via esclusiva - alla informazione personale dell’utente e rappresenta corrispondenza privata. Esso non può costituire e, in effetti, non costituisce in nessun modo un consiglio di investimento né una sollecitazione al pubblico risparmio. Non vi è alcuna garanzia, né si assume alcuna responsabilità per eventuali danni diretti o indiretti, riguardo l’utilizzo di tutto quanto contenuto in questo Blog che ha solo, come si è detto, una finalità informativa. Si ribadisce pertanto che ciascun utente è responsabile delle proprie attività di investimento per cui il Prof. Francesco Arcucci, in quanto Autore e proprietario del Blog, non può essere ritenuto responsabile di alcuna perdita e/o danno diretto o indiretto derivanti dall’uso del contenuto del Blog in parola. Si invita quindi a non investire senza prima avere consultato il proprio gestore o consulente autorizzato.

lunedì 17 settembre 2012

L'analisi del Lunedì dei Mercati Finanziari - Lunedì 17 Settembre


Carissimi,

L’insider trading, l’utilizzo di informazioni sulle società quotate in borsa non disponibili alla generalità degli investitori, è un reato che viene perseguito. Ma è un “piccolo” insider trading. Il grande insider trading riguarda i cambi, i tassi d’interesse, gli indici di borsa, i metalli preziosi. Da metà agosto è evidente che molti sapevano. Sapevano gli orientamenti dei giudici costituzionali di Karlsruhe e della FED. Chi? Gli impiegati, le segretarie, gli amici degli impiegati e delle segretarie e via dicendo, in una catena che si è ampliata moltissimo. Così il dollaro quasi per incanto ha incominciato a indebolirsi, l’oro a salire di prezzo, le materie prime che da mesi erano fiacche si sono apprezzate del 17% in un mese. E poi Helicopter Bernanke ha colpito ancora (“se vorremo lanceremo i dollari dagli elicotteri” aveva detto). Salvo il caso unico che proprio un governatore e sua moglie guadagnino da queste operazioni, nessuno viene mai perseguito. Nel campo dei mercati menzionati non vi è una SEC che punisca l’insider trading. Due pesi e due misure.

Ma torniamo a noi. La borsa americana è al rialzo dal 9/3/2009 e l’SP è ormai in vista dei massimi del 2007. Durante la flessione dei corsi iniziata quest’anno alla fine di marzo io ho previsto che tale flessione sarebbe terminata alla fine di luglio 2012. Solo per l’aiuto delle banche centrali? Non credo. Ci sono moltissimi motivi ricordati qui spesso che sottolineano la buona situazione in cui si trova nei principali Paesi il settore delle imprese rispetto a quello delle famiglie e della Pubblica Amministrazione.

Il mercato valutario ha visto un euro in declino quest’anno da 1,36 a 1,21 contro dollaro. Poi la BCE ha deciso gli interventi condizionati, ma finalmente illimitati per salvarlo e poi la FED ha deciso il QE3 giovedì scorso. Risultato? Una risalita dell’euro da 1,21 a 1,31. Tutto logico? Non credo. L’Europa ha bisogno di un euro debole per attenuare la crisi economica. Come mai allora questo violento rialzo? Secondo me esso è l’effetto del fatto che il mercato era da una parte sola, in questo caso era venditore. Ad un certo momento si manifesta una correzione e gli operatori presi dal panico la ingigantiscono perché si erano sovraesposti al ribasso. Finito il rimbalzo ricade tutto. Fino a dove arriverà tale rimbalzo? Pensavo ad un massimo a 1,30, ma ora direi nell’area 1,30-1,33 dove c’è un angolo dominante non toccato da sei mesi. Ma poi la forza delle cose e della stessa BCE che crea moneta alla grande, porteranno l’euro verso il livello di 1,10 - 1,00 contro dollaro che costituisce la mia previsione per fine anno.

Se è vero che ho sottovalutato il rimbalzo dell’euro, bisogna riconoscere che la mia previsione in merito a un rialzo dei tassi d’interesse in America e in Germania si è avverata. Dieci giorni fa avevo consigliato di vendere il Bond trentennale intorno a 150, ora siamo intorno a 144 e direi di non coprire lo short fino a 142.

E l’oro? Non è, come detto tante volte, un bene rifugio. È l’alternativa alla fiat money (moneta creata dal nulla, a piacere, non convertibile in nulla, anche senza limiti dalle banche centrali). L’oro è disciplina, per cui, se le banche centrali autonomamente applicano l’autodisciplina, l’oro scende di prezzo. Se le banche centrali esercitano una politica monetaria eterodossa alla Helicopter Ben, l’oro alza la testa e sale come è successo dal 2009 in avanti.

 

Cari saluti

 

Francesco Arcucci




DISCLAIMER




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lunedì 10 settembre 2012

L'Analisi del lunedì dei Mercati Finanziari- Lunedì 10 settembre


Carissimi,

 

l’euro contro dollaro ha fatto un minimo alla fine di luglio 2012 a 1,21 e poi è risalito di settimana in settimana fino al balzo di settimana scorsa da 1,26 a 1,28. Ciò significa che il trend ribassista è cambiato dal basso verso l’alto, oppure che si tratta dell’ultimo canto del cigno prima di un movimento al ribasso che lo porterà a fine anno a 1,00-1,10? Io mi schiero nettamente in quest’ultimo senso. In un movimento discendente un rimbalzo, anche netto, ha la funzione di eliminare la mano più debole che si era messa al traino pregustando facili utili (i mercati non regalano mai) e di creare incertezza. Ma poi il trend riprende inevitabilmente ed è quello che mi aspetto nelle prossime settimane almeno fino al termine dell’anno. Anche se qualcuno potrebbe pensare che mi sto sbagliando, io ritengo che per lunghezza temporale e per ampiezza del medesimo il rimbalzo stia terminando. Non mi fanno paura i discorsi su QE3 che sarebbe necessario dopo i dati sulla disoccupazione di venerdì scorso. Non credo proprio che la FED voglia usare ancora quest’arma. Per la legge dei rendimenti decrescenti ogni volta che la FED la usa, diventa meno potente. D’altro lato, se è vero che l’euro deve essere salvato in quanto tale ad ogni costo, perché la sua dissoluzione vorrebbe dire la fine dell’Europa e del più grande e appassionante progetto di dare un destino comune ai popoli europei dopo mille anni di orribili guerre, potendo contare ancora qualcosa nel mondo di fronte ai giganti, questo non significa che il tasso di cambio dell’euro debba essere forte. Nel periodo 2000-2002 il cambio era 0,83 e vi sono tutte le condizioni (compresa la permissività della BCE) perché si ritorni a quei livelli.

I mercati azionari mi stanno dando ragione, non tanto perché sono saliti ma perché in maggio e giugno 2012 avevo detto e scritto che un nuovo bull market era dietro l’angolo. E il bello deve ancora venire.

Per quanto riguarda i metalli preziosi la mia tesi è che la loro forza stia nell’uso spregiudicato della fiat money da parte delle banche centrali. Ecco la ragione dello scatto a 1730 dollari l’oncia dell’oro e a 33 dollari del silver. Ma poiché io non credo che siamo alla vigilia di un QE3, penso che il movimento rialzista abbia corto respiro. Quello dei preziosi quest’anno è un mercato non interessante perché senza trend, anche se l’argento è, come ho già detto, migliore dell’oro.

Le munizioni le userei nel senso di:

1.       Un rialzo delle borse

2.       Un ribasso dell’euro

3.       Un rialzo dei grani (lascerei stare le altre materie prime concentrandomi su frumento, mais e soia).

 

Cari saluti.

 

Francesco Arcucci

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lunedì 3 settembre 2012

L'Analisi del Lunedì dei Mercati Finanziari- 3 settembre 2012


Carissimi,

ancora una settimana interlocutoria dominata dall’incertezza sugli orientamenti che sarebbero emersi dagli incontri di Jackson Hole e in particolare dal discorso introduttivo del presidente della Fed. Alla fine la montagna ha partorito un topolino. Ben Bernanke ha fatto il suo dovere di usare il massimo di parole per dire il meno possibile: è giusto perché la banca centrale non deve favorire né i compratori né i venditori, né i creditori né i debitori.

Nel frattempo si era formata l’opinione che sarebbe stato annunciato un terzo round di quantitative easing il che ha mantenuto il dollaro debole contro euro che ha superato di poco 1,26, per poi chiedere a 1,2580. Il mio modello è chiarissimo: i prossimi 4 mesi saranno di passione per l’euro (specialmente ottobre 2012). Ora si attende solo la verifica di questa previsione.

I mercati azionari nella settimana scorsa sono stati meno brillanti di quanto da me previsto. La verità è che essi devono affrancarsi dalla dipendenza dalle banche centrali e trovare una forza in loro stessi e nel buono stato di salute del corporate sector. Il vero rialzo si verificherà quando i tassi di interesse a medio-lungo termine, finito il lungo ciclo discendente che li ha portati a livelli ridicoli, riprenderanno sia pure lentamente  a salire. È stato così negli anni 1950 e la stessa cosa avverrà molto presto. La mia previsione è per un SP a 1450 a breve (due settimane) e a 1600/1700 per fine anno. Il mese di settembre è sempre stato un brutto mese per le borse (è noto l’effetto “settembre negativo” così come vi è l’effetto “gennaio positivo”) che fanno spesso un minimo in ottobre per poi rimbalzare. Quest’anno le cose dovrebbero andare ben diversamente.

L’altro grande mercato che farà faville è quello dei grani. L’oro ha avuto alcuni spunti rialzisti, ma sono sempre convinto che l’argento in questa fase sia meglio dell’oro.

Nel complesso quindi le mie principali previsione da qui a fine anno sono:

1.       Mercati azionari on fire: a mio avviso sta per iniziare una fase di rialzo unica che durerà almeno due-tre anni. I motivi anche fondamentali li ho indicati più volte.

2.       Tassi di interesse a lungo termine sui titoli americani al grande rialzo. Venderei il TBond trentennale intorno a questi prezzi con una prospettiva di crollo di almeno 15 punti per fine anno cioè intorno a 135.

3.       Euro-dollaro al ribasso nei mesi di settembre-ottobre-novembre-dicembre 2012. Il mese cruciale del ribasso, secondo i miei calcoli, dovrebbe essere ottobre. Del resto è assurdo che, quando la finanza pubblica dei paesi deboli europei migliora un po’, l’euro si rafforzi come ha fatto in agosto da 1,21 a 1,26. Questo rafforzamento contribuisce a peggiorare i problemi di Italia, Spagna, ecc. Una caduta dell’euro del 20% è ciò di cui ha bisogno l’Europa per dar fiato alle esportazioni. Penso che succederà.


Cari saluti.

Francesco Arcucci



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