Carissimi,
ancora una settimana
interlocutoria dominata dall’incertezza sugli orientamenti che sarebbero emersi
dagli incontri di Jackson Hole e in particolare dal discorso introduttivo del
presidente della Fed. Alla fine la montagna ha partorito un topolino. Ben
Bernanke ha fatto il suo dovere di usare il massimo di parole per dire il meno
possibile: è giusto perché la banca centrale non deve favorire né i compratori
né i venditori, né i creditori né i debitori.
Nel frattempo si era formata
l’opinione che sarebbe stato annunciato un terzo round di quantitative easing
il che ha mantenuto il dollaro debole contro euro che ha superato di poco 1,26,
per poi chiedere a 1,2580. Il mio modello è chiarissimo: i prossimi 4 mesi
saranno di passione per l’euro (specialmente ottobre 2012). Ora si attende solo
la verifica di questa previsione.
I mercati azionari nella
settimana scorsa sono stati meno brillanti di quanto da me previsto. La verità
è che essi devono affrancarsi dalla dipendenza dalle banche centrali e trovare
una forza in loro stessi e nel buono stato di salute del corporate sector. Il
vero rialzo si verificherà quando i tassi di interesse a medio-lungo termine, finito
il lungo ciclo discendente che li ha portati a livelli ridicoli, riprenderanno
sia pure lentamente a salire. È stato così negli anni 1950 e la stessa
cosa avverrà molto presto. La mia previsione è per un SP a 1450 a breve (due
settimane) e a 1600/1700 per fine anno. Il mese di settembre è sempre stato un
brutto mese per le borse (è noto l’effetto “settembre negativo” così come vi è
l’effetto “gennaio positivo”) che fanno spesso un minimo in ottobre per poi
rimbalzare. Quest’anno le cose dovrebbero andare ben diversamente.
L’altro grande mercato che farà
faville è quello dei grani. L’oro ha avuto alcuni spunti rialzisti, ma sono
sempre convinto che l’argento in questa fase sia meglio dell’oro.
Nel complesso quindi le mie
principali previsione da qui a fine anno sono:
1.
Mercati azionari on fire: a mio avviso sta per
iniziare una fase di rialzo unica che durerà almeno due-tre anni. I motivi
anche fondamentali li ho indicati più volte.
2.
Tassi di interesse a lungo termine sui titoli
americani al grande rialzo. Venderei il TBond trentennale intorno a questi
prezzi con una prospettiva di crollo di almeno 15 punti per fine anno cioè
intorno a 135.
3.
Euro-dollaro al ribasso nei mesi di
settembre-ottobre-novembre-dicembre 2012. Il mese cruciale del ribasso, secondo
i miei calcoli, dovrebbe essere ottobre. Del resto è assurdo che, quando la
finanza pubblica dei paesi deboli europei migliora un po’, l’euro si rafforzi
come ha fatto in agosto da 1,21 a 1,26. Questo rafforzamento contribuisce a
peggiorare i problemi di Italia, Spagna, ecc. Una caduta dell’euro del 20% è
ciò di cui ha bisogno l’Europa per dar fiato alle esportazioni. Penso che
succederà.
Cari saluti.
Francesco Arcucci
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