lunedì 28 gennaio 2013

Lettera del Lunedì dei Mercati Finanziari - 28 Gennaio 2013


Carissimi,

 

il mercato dei cambi dà segni di strabismo. Visto da Tokio il dollaro è forte avendo registrato in meno di due mesi un rialzo del 15% (da 79 yen a 91 per 1 dollaro). Visto da Londra, è anche forte: in questo mese di Gennaio 2013 la sterlina ha subito una flessione da 1,62 a 1,58. Visto da Francoforte e in generale dall’eurozona, è debole, con l’euro rafforzatosi da 1,30 a 1,35, avvicinandosi pericolosamente al livello di 1,36 che io considero uno spartiacque fra euro forte ed euro debole. Infine, in termini di Dollar/Index, la moneta americana è rimasta ferma fra 79 e 80, con il mio modellino che lo proietta verso 90 per i mesi di marzo/aprile e verso 100 per fine 2013, e 120 per il 2015. La forza dell’euro contro dollaro, viene interpretata come la conseguenza dell’attenuarsi delle preoccupazioni di break up della moneta unica europea. Ma sarà così? è possibile cioè, che, in un contesto di economia europea così debole nei consumi, negli investimenti e nella occupazione, l’unico fattore di crescita, le esportazioni, venga bloccato da un rialzo dell’euro contro dollaro, sterlina e yen (quest’ultimo ha perso in breve tempo il 20% contro euro)? Non mi sembra possibile, per cui ritengo solo temporanea la forza del’euro. Per quanto i fatti in questo momento non assecondino la mia previsione, ritengo che essi in breve si metteranno al passo con la medesima.

Dove invece i fatti mi stanno dando ragione è sulle borse. Ho parlato infatti più volte, già nella prima parte del 2012 e nell’estate dello scorso anno, della nascita di uno storico bull market, di una svolta importantissima, e l’ho spiegata con il buon andamento, specie finanziario, del settore corporate negli Stati Uniti, con i bassi tassi di interesse, ma soprattutto con il basso livello delle quotazioni e con l’equity risk premium negativo degli ultimi 15 anni, che è contrario ad ogni logica economica. I grandi punti di svolta dei mercati azionari verso l’alto, si sono verificati allorché il mercato stesso era posizionato erratamente per il ribasso, come nel 1920 (quando gli operatori pensavano alla prosecuzione dell’inflazione che non si materializzò), nel 1949 (quando si pensava prossima una ripresa della depressione dopo la parentesi della guerra e i primi anni della ricostruzione), nel 1982 (quando la parola d’ordine era che l’inflazione era imbattibile). Nel 2012, e anche oggi, la nuova parola d’ordine è che ad essere imbattibile era la deflazione e i mercati si sono posizionati per questo. Da qui la mia previsione che eravamo alla vigilia di un rialzo storico delle borse e anche dei tassi d’interesse a medio - lungo termine dei Paesi sicuri. Questo rialzo dei tassi, almeno nelle prime fasi (vedi anni 1950) non ostacola, ma anzi favorisce, il rialzo delle borse.

Ecco quindi la mia ricetta. Stare lontano dai bonds dei Paesi sicuri, investire in borsa e investire in dollari. Le prime due cose si stanno verificando bene, per il dollaro il giudizio per ora non è favorevole, ma sono ancora fiducioso. Potrei cambiare idea solo se non si verificherà il rialzo che prevedo per marzo/aprile 2013.

I mercati delle commodities sono lackluster, con il petrolio rafforzato, ma di poco, dagli eventi del Nord Africa (Brent a 114 e Crudo Texas a 96 dollari al barile). L’oro senza infamia e senza lode, ma sempre l’8% sotto i livelli di ottobre 2013.

 

Cari saluti,

 

Francesco Arcucci
 
 
 
DISCLAIMER


Il contenuto di questo Blog mira - in via esclusiva - alla informazione personale dell’utente e rappresenta corrispondenza privata. Esso non può costituire e, in effetti, non costituisce in nessun modo un consiglio di investimento né una sollecitazione al pubblico risparmio. Non vi è alcuna garanzia, né si assume alcuna responsabilità per eventuali danni diretti o indiretti, riguardo l’utilizzo di tutto quanto contenuto in questo Blog che ha solo, come si è detto, una finalità informativa. Si ribadisce pertanto che ciascun utente è responsabile delle proprie attività di investimento per cui il Prof. Francesco Arcucci, in quanto Autore e proprietario del Blog, non può essere ritenuto responsabile di alcuna perdita e/o danno diretto o indiretto derivanti dall’uso del contenuto del Blog in parola. Si invita quindi a non investire senza prima avere consultato il proprio gestore o consulente autorizzato.

 

lunedì 21 gennaio 2013

L'Analisi del Lunedì dei Mercati Finanziari- 21 gennaio 2013


Carissimi,

qualsiasi investitore non può fare a meno, per affrontare le insidie dei mercati finanziari, di un’analisi del momentum, cioè del tasso di variazione del prezzo. Una rappresentazione del prezzo nel tempo ci dice la velocità con cui esso si muove, il tasso di variazione del prezzo- o appunto momentum - ci dice come varia questa velocità nel tempo. È noto che generalmente (diciamo 8 volte su 10) prima che si manifesti una variazione del prezzo (per esempio dall’alto verso il basso) si registra un rallentamento del suo tasso di crescita che anticipa l’inversione del prezzo stesso. Su questo principio si basa la momentum analysis per cui, a mio avviso, un modello di momentum analysis è uno strumento indispensabile per l’investitore.

Ebbene che cosa dice la momentum analysis in questo frangente? Che le borse europee presentano tutte quante il momentum al rialzo. Lo stesso vale per la borsa di New York sia per quanto riguarda il DJ , che per quanto concerne l’SP e il Nasdaq. Che la borsa di Tokyo, Hong Kong e Shanghai presentano un momentum al rialzo. Che le piazze finanziarie dei paesi BRIC sono anch’esse al rialzo.

I prezzi delle obbligazioni decennali dei paesi più sicuri (USA, Germania, Gran Bretagna) hanno un momentum al ribasso, mentre per quelle dei paesi periferici vale il contrario. Le materie prime, il petrolio e i metalli preziosi hanno un andamento contrastato.

Passando a considerare il momentum delle principali monete nei mercati valutari si rileva che esso è al rialzo per l’euro contro dollaro, mentre è al ribasso per lo yen contro la moneta americana. Ne risulta un dollar index che non ha un momentum né ascendente né discendente e cioè è in fase laterale.

Questa nei fatti è la situazione attuale e io credo che ogni buona analisi e prognosi debba partire da ciò che si conosce per effettuare una previsione circa il futuro andamento delle cose.

Che cosa dire quindi del prossimo o meno prossimo futuro?

1)      Il movimento ascendente delle borse è destinato, a mio avviso, a continuare. Il fatto che molti commentatori siano negativi e si aspettino a breve una correzione è il miglior viatico per la continuazione del rialzo in America, in Europa e nei paesi emergenti.

2)      I tassi di interesse a lungo termine dei paesi più sicuri hanno svoltato verso l’alto. C’è quasi una congiura a dire agli obbligazionisti: non vendete, visto che le banche centrali non accetteranno mai un rialzo dei tassi di interesse. In realtà le banche centrali torneranno ben presto a interessarsi solo dei tassi a breve, lasciando il mercato obbligazionario in balia delle sue sole forze.

3)      Sul mercato dei cambi è sempre di moda dire che c’è una guerra delle valute, una corsa alla svalutazione per accaparrarsi quote del commercio internazionale, un ritorno alle grandi svalutazioni competitive degli anni 1930. Mi sembra francamente esagerato dire tutto ciò. I movimenti delle valute dipendono dalle variazioni nel segno delle bilance del pagamenti nei vari paesi, dalle eventuali operazioni di carry trade, che però trovano difficoltà a manifestarsi in questo momento per il ridotto divario dei tassi di interesse. Attualmente vi è una contraddizione del momentum dell’euro/dollaro che è verso l’alto e il mio modello in base al quale si prevede per i prossimi mesi un forte rialzo del dollaro contro euro. Se il mio modello è corretto, ben presto anche il momentum si metterà al passo.

Cari saluti
Francesco Arcucci
 
DISCLAIMER
Il contenuto di questo Blog mira - in via esclusiva - alla informazione personale dell’utente e rappresenta corrispondenza privata. Esso non può costituire e, in effetti, non costituisce in nessun modo un consiglio di investimento né una sollecitazione al pubblico risparmio. Non vi è alcuna garanzia, né si assume alcuna responsabilità per eventuali danni diretti o indiretti, riguardo l’utilizzo di tutto quanto contenuto in questo Blog che ha solo, come si è detto, una finalità informativa. Si ribadisce pertanto che ciascun utente è responsabile delle proprie attività di investimento per cui il Prof. Francesco Arcucci, in quanto Autore e proprietario del Blog, non può essere ritenuto responsabile di alcuna perdita e/o danno diretto o indiretto derivanti dall’uso del contenuto del Blog in parola. Si invita quindi a non investire senza prima avere consultato il proprio gestore o consulente autorizzato.

martedì 15 gennaio 2013

L'Analisi del Lunedì dei Mercati Finanziari - 15 Gennaio 2013


Carissimi,
 
l’analisi dei mercati finanziari, in particolare di quelli azionari, trova un suo primissimo punto di partenza nella efficient market hypothesis secondo la quale: 1) tutte le classi di attività rendono egualmente se ponderate per la volatilità. 2) i prezzi delle azioni riflettono tutte le notizie conosciute, per cui seguono una “random walk” come risposta a tali notizie. Tuttavia questa teoria è stata largamente smentita negli ultimi anni. A mio avviso il mercato è dominato da due forze: a) il momentum o spinta del mercato che tende a far muovere il prezzo nella stessa direzione. b) il ritorno alle medie (the reversion to the mean) per cui le borse sopravalutate e quelle sottovalutate tendono a  ritornare alla media. La prima forza opera nel breve termine, la seconda nel lungo termine. L’anno scorso ho colto il fatto che il processo di ritorno alla media stava terminando e si stava preparando una grande fase caratterizzata da un momentum positivo. Questa inerzialità positiva a mio avviso continuerà a manifestarsi per alcuni anni. Per questo ho scritto numerose volte in questa sede che si sta preparando un bull market probabilmente di dimensioni storiche. Pochi gestori lo hanno capito, per cui anche se nel 2012 vi è stato un rialzo generalizzato delle borse, circa il 70% ha fatto peggio del mercato, e addirittura per i gestori dei fondi hedge, questa percentuale si innalza all’88%. Quando il momentum è positivo sono meglio gli ETF  dei gestori attivi, i quali, nella speranza di cogliere i punti di svolta, rischiano di fare un sacco di pasticci.

Ora vorrei spendere alcune parole sui cambi. Apparentemente il rialzo dell’euro sta smentendo il mio modello. Quest’ultimo tuttavia è basato sul Dollar Index che costituisce una media del valore del dollaro contro cinque monete (euro, sterlina, dollaro canadese, yen, franco svizzero) con diversi livelli di ponderazione. Il movimento che si è manifestato in queste ultime sedute, è derivato da carry trade. Gli operatori cioè si sono indebitati in yen, hanno venduto yen acquistando dollari, hanno venduto dollari acquistando euro per trarre vantaggio dal sia pur minimo differenziale di interessi. Nel complesso quindi l’apprezzamento del dollaro ponderato sullo yen, è stato uguale al deprezzamento ponderato del dollaro sull’euro.

Certamente il rialzo dell’euro non è in linea con le mie previsioni (anche se diverse volte avevo parlato di un livello di 1,33 come possibilità), ma non è ancora detta l’ultima parola. In febbraio, ma soprattutto in marzo ed aprile, ci dovrebbe essere un forte rialzo del Dollar Index e a quel punto l’euro dovrà abbassare la testa. Metalli preziosi sono ancora abbandonati a se stessi, ma preferisco nettamente l’argento all’oro. Interessante il rialzo del prezzo del petrolio nonostante la debolezza della domanda mondiale.

Cari saluti
Francesco Arcucci
 
DISCLAIMER
Il contenuto di questo Blog mira - in via esclusiva - alla informazione personale dell’utente e rappresenta corrispondenza privata. Esso non può costituire e, in effetti, non costituisce in nessun modo un consiglio di investimento né una sollecitazione al pubblico risparmio. Non vi è alcuna garanzia, né si assume alcuna responsabilità per eventuali danni diretti o indiretti, riguardo l’utilizzo di tutto quanto contenuto in questo Blog che ha solo, come si è detto, una finalità informativa. Si ribadisce pertanto che ciascun utente è responsabile delle proprie attività di investimento per cui il Prof. Francesco Arcucci, in quanto Autore e proprietario del Blog, non può essere ritenuto responsabile di alcuna perdita e/o danno diretto o indiretto derivanti dall’uso del contenuto del Blog in parola. Si invita quindi a non investire senza prima avere consultato il proprio gestore o consulente autorizzato.

 

martedì 8 gennaio 2013

L'Analisi del Lunedì dei Mercati Finanziari- 7 Gennaio 2013


Carissimi,

il nuovo anno è iniziato con un “bang” sui mercati azionari di USA, Europa, Giappone e paesi emergenti (nella prima settimana rispettivamente +4.37%, +3.24%, +2.80%, +2.93%), ma i sintomi del fatto che andavamo verso un bull market erano presenti da luglio/agosto scorsi (quando io scrivevo che gli investitori avrebbero dovuto uscire dalla tenda diventando aggressivi) e sono stati riaffermati ancora in novembre 2012 quando dicevamo che eravamo vicini ad una esplosione verso l’altro. Quello che è successo negli ultimi tre anni è stato che, nonostante i prezzi veramente bassi delle azioni, specie in Europa, che avrebbe dovuto spingere gli investitori a comperare, la paura è stata più forte della convenienza. Si pensi che il rendimento dell’ SP500, e cioè il rapporto earnings/prezzi, è intorno al 6.5%, mentre il tasso sul titolo decennale del Tesoro americano si è collocato in questi mesi intorno a 1.70%. A mio avviso, nonostante la maggior parte delle newletters siano bearish, il rialzo dei prezzi continuerà con una maggiore forza relativa delle piazze europee rispetto a quella di New York.

Ho accennato al fatto che il rendimento del 10 anni del Tesoro americano nel 2012 si è collocato mediamente intorno a 1.70%, ma in questi mesi ho continuato a raccomandare di vendere il future trentennale quando valeva 150-152. Avevo anche detto che per la fine dell’anno 2012-inizio 2013 avremmo toccato 135. Il rialzo dei tassi dell’ultima settimana ci ha consentito di centrare sostanzialmente questa nostra previsione.

Per quanto riguarda il mercato dei cambi, a parte lo spettacolare rialzo del dollaro contro yen negli ultimi due mesi da 78 a 87, vi è da registrare nell’ultima settimana un certo indebolimento dell’euro che è in linea con il nostro modello. Idealmente l’euro dovrebbe indebolirsi rispetto ai massimi, ma di poco, nel mese di gennaio, continuare a indebolirsi, ma limitatamente in febbraio e da marzo in poi flettersi in modo molto netto dando luogo ad un vero e proprio crash. È chiaro che il percorso effettivo potrebbe avere qualche scostamento rispetto al percorso ideale, ma mi auguro che non si discosti sostanzialmente da quello.

Le materie prime dovrebbero cominciare a dare luogo a qualche segnale di ripresa, anche se il comportamento dell’oro in coincidenza con l’allontanarsi del fiscal cliff non mi è sembrato finora promettente. Il prezzo del petrolio ha continuato ad essere sostenuto nonostante l’indebolirsi della domanda mondiale.

Cari saluti

Francesco Arcucci

DISCLAIMER

Il contenuto di questo Blog mira - in via esclusiva - alla informazione personale dell’utente e rappresenta corrispondenza privata. Esso non può costituire e, in effetti, non costituisce in nessun modo un consiglio di investimento né una sollecitazione al pubblico risparmio. Non vi è alcuna garanzia, né si assume alcuna responsabilità per eventuali danni diretti o indiretti, riguardo l’utilizzo di tutto quanto contenuto in questo Blog che ha solo, come si è detto, una finalità informativa. Si ribadisce pertanto che ciascun utente è responsabile delle proprie attività di investimento per cui il Prof. Francesco Arcucci, in quanto Autore e proprietario del Blog, non può essere ritenuto responsabile di alcuna perdita e/o danno diretto o indiretto derivanti dall’uso del contenuto del Blog in parola. Si invita quindi a non investire senza prima avere consultato il proprio gestore o consulente autorizzato.