Carissimi,
l’economia
è un organismo vivente che in certi momenti si distende (espira) e in altri
momenti inspira. Dall’inizio degli anni Novanta al 2007 le regole del gioco
erano esportare flussi di capitale anche attraverso cross-border banking,
diversificare, aumentare il rapporto debiti/mezzi propri (leveraging).
Dall’inizio della crisi avviene il contrario. Ci si ritira dal cross-border
banking, si riportano a casa i flussi di capitale con i rimborsi dei debiti, si
riduce il rapporto debiti/mezzi propri (deleveraging). Tutto - la politica, le
nuove regole di vigilanza sui mezzi propri e sulla liquidità - contribuisce a
creare questo nuovo clima in cui si riducono le attività all’estero. Io credo
che i mercati azionari, quelli obbligazionari, quelli dei cambi e dei metalli
preziosi siano in fase di adattamento a questa nuova realtà. Il primo
beneficiario sarà il dollaro, anche se per ora ha fatto ben poco: la sua quota
parte nelle riserve valutarie che era scesa al 55% negli anni dell’ottimismo
riguardante l’euro (che era salito al 30%) sta aumentando e ben presto arriverà
al 70%, con l’euro verso il 20%, lo yen intorno al 10% (era a quasi il 20%
all’inizio degli anni Novanta), la sterlina stabile al 5% e le altre monete a
spartirsi l’ultimo 5% (il Renminbi è ancora marginale). Un altro grande
beneficiario di questo nuovo stato di cose è la borsa americana. È interessante
notare che un mese e mezzo fa avevamo previsto due cose: una correzione dell’SP
da 1410 a 1340 e il fatto che questa era solo una correzione in un bull market
straordinario in America. Ebbene in quest’ultimo periodo l’SP ha chiuso la
settimana scorsa a 1403, dopo avere toccato 1340. Questi sono i fatti al di là
di tutti i rumori e i clamori riportati dai media come se fossimo sempre vicini
alla fine del mondo. Questo comportamento composto delle borse, pur in fase di
correzione dopo il grande rialzo ottobre 2011-marzo 2012, ha riguardato anche
Tokyo e le piazze dei paesi emergenti. In Europa la correzione è stata molto
più severa, ma anche questo era stato previsto.
Così
come era stato previsto che i tassi dei titoli governativi a 10 anni dei
paesi maggiori (USA, Germania, Gran Bretagna e Giappone), pur non essendo
lontani da una salita duratura, non sarebbero saliti ancora per qualche mese.Dove invece stiamo sbagliando è sui metalli preziosi che abbiamo visto al rialzo per alcuni mesi e che invece sono deludenti, specie con riferimento al mio preferito, l’argento.
Per questa settimana ritengo che i metalli preziosi dovrebbero finalmente cominciare a salire con l’oro, questa volta, migliore dell’argento. I mercati azionari dovrebbero essere un po’ contrastati, ma il mio modello ha formato un nuovo target dell’SP intorno a 1460 per le prossime sei settimane.
Il mercato dei cambi, sempre questa settimana, dovrebbe essere caratterizzato da un rialzo del dollaro e della sterlina contro euro. Il dollar index è da comprare verso 78 per un movimento rapido fino a 80. Il grande rialzo del dollaro si sta avvicinando, ma la fase di lateralità, a mio avviso, non è ancora terminata. L’ideale sarebbe che terminasse a partire da giugno o al massimo luglio.
Cari
saluti.
Francesco
Arcucci
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