martedì 24 aprile 2012

L'analisi del Lunedì dei Mercati Finanziari - 23 Aprile 2012

Carissimi,

le autorità di Italia e Spagna stanno incolpandosi reciprocamente per l’altezza dello spread tra BTP e Bonos, da un lato, e Bund, dall’altro, una guerra fra poveri. Nei mesi scorsi sembrava che vincesse la Spagna, con l’Italia di cui venivano sottolineate grandi lacune. Un debito pubblico/PIL doppio di quello spagnolo, una scarsa competitività, una corruzione diffusa, un Sud degradato, una bilancia dei pagamenti correnti in forte deficit e una classe politica incapace, privilegiata e sprecona.
Nell’ultimo mese è sembrato che vincesse l’Italia. La Spagna è stata ed è ancora al centro della crisi del mercato immobiliare, la disoccupazione è più che doppia di quella italiana e cosi pure il rapporto deficit/PIL, per non parlare delle sofferenze del sistema bancario spagnolo cresciute in pochi anni dall’1% all’ 8,3% dei mezzi propri. Ed ecco lo spread fra i Bonos e i Bund esplodere ben aldilà di quello BTP/Bund.
A mio avviso questi ragionamenti sono entrambi errati, perché partono dall’idea che in Europa vi siano paesi come la Germania e la Francia che possono ripagare il debito pubblico, e paesi come la Grecia, il Portogallo, l’Irlanda, ma anche la Spagna e l’Italia che non lo possono ripagare, e questi ultimi devono fare riforme “radicali”. In realtà nessun paese nemmeno la Germania è in grado di pagare il debito pubblico, e può solo rifinanziarlo con nuovi debiti per rinnovare i vecchi debiti e per pagare gli interessi in un quadro di crescita esponenziale del debito pubblico  cui solo una “banca per il finanziamento illimitato della Pubblica Amministrazione” (chiamata Banca Centrale) può dare la certezza di solvibilità delle pubbliche amministrazioni (tedesca, francese, italiana, belga ecc.).  Ottenuta tale certezza di solvibilità, la propensione degli investitori di acquistare titoli del debito pubblico aumenta enormemente e quindi (paradossalmente) la necessità concreta di acquistarli da parte della Banca Centrale risulta molto limitata.
Se alla Banca Centrale Europea non viene dato questo potere,  non c’è salvezza. Le pedine, cioè gli Stati, sono destinati sicuramente a crollare uno dopo l’altro, qualunque cosa facciano e qualunque guerra fra poveri alimentino. Monti lo sa benissimo, anche se fa finta di non saperlo.  Le misure di austerità del suo governo (come quelle spagnole) e cioè più tasse e meno spese pubbliche, meno consumi e investimenti, riducono il PIL e aumentano fatalmente il rapporto debito/PIL aggravando la crisi della finanza pubblica fino al punto di rottura. Aggiungiamo a ciò lo smodato desiderio di ritorno al potere dei partiti, gli stessi che ci hanno portato sull’orlo del disastro e il gioco è fatto, l’insolvenza è assolutamente certa.
Ma quanto interessa tutto questo a Stati Uniti, Russia, Brasile, Cina, India? Ben poco. Ecco perché non vedo un crollo mondiale delle borse e anzi prevedo un rialzo, con l’Europa trascinata verso l’alto. Certo in queste settimane assistiamo ad una pausa sui mercati azionari che io credo benefica. Anche questa settimana le borse si muoveranno in una gamma limitata, ma il fatto positivo è che si sta preparando un grande rialzo non solo sullo S&P e sul NIKKEI, ma anche in Russia, Brasile, Australia, Singapore, Sud Africa e Cina, e cioè sulla vasta area dei mercati emergenti. I mercati europei vivono ancora in una fase non positiva. Non bisogna shortare per nessun motivo la borsa americana, che vedo positiva specie nella seconda parte della settimana.
I metalli preziosi, dicevo settimana scorsa, sono in una fase di “make it or break it”, e devo ammettere che il loro comportamento di settimana scorsa non mi è piaciuto.  Nonostante ciò penso che le ultime sedute del mese di Aprile e tutto il mese di Maggio dovrebbero essere al rialzo, specie per l’Argento.
Debole nel complesso questa settimana il petrolio.
La sterlina è stata l’unica moneta al rialzo contro tutte le altre monete e continuerà a restare forte. Anche l’euro ha registrato una settimana favorevole, ma sempre nell’ambito di un trading range che più avanti sarà rotto verso il basso.

Cari saluti.

Francesco Arcucci

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