martedì 3 aprile 2012


L'analisi del lunedì dei Mercati Finanziari - 2 aprile 2012


Carissimi,

dov’erano all’inizio dell’anno 2012 gli analisti che alla fine di questo trimestre parlano di Great Quarter, il migliore dal 1998 ?
Ora spiegano perché l’SP è cresciuto dall’inizio dell’anno dell’11,5%, il Nasdaq del 18%, il DAX del 17% e Tokio (che avevamo segnalato positivamente già qualche settimana fa) quasi del 20%. Ecco gli economisti del mainstream: bravissimi a spiegare ciò che è già avvenuto oppure, se parlano del futuro, a dire “ on the one hand … succede questo, on the other hand … succede quell’altro”.
Due esercizi inutili perché una disciplina scientifica o è capace di prevedere o non è una disciplina scientifica. Per questo io preferisco prevedere, a rischio qualche volta di sbagliare, come avviene in ogni campo dello scibile umano.
E quindi vediamo cosa ci riserva il futuro. Sui mercati azionari penso che, dopo un lungo periodo di eclisse, i Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) siano pronti a menare le danze azionarie rialziste. L’America sta cercando di correggere al ribasso, dopo avere raggiunto il nostro obiettivo di 1410 di SP. Ma quanto è faticoso correggere, visto il trend ascendente ! L’Europa, per cui avevamo previsto la stessa correzione, la sta facendo proprio come previsto. Non ha forza intrinseca. Quindi, quando l’America non traina o traina meno, l’Europa cade (brutta la Spagna). Sui mercati dei preziosi sta finendo una fase correttiva che dura da alcune settimane e che ha riportato l’argento verso 31 e l’oro verso 1640. I motori ora sono caldi specie per l’argento.
Mentre il sentiment è ancora negativo, io sono invece molto positivo per i prossimi 2/3 mesi. Vedrei l’argento oltre 40 entro il mese di maggio e l’oro intorno a 1800 (meglio l’argento). Il petrolio oscilla su prezzi alti, ma non ha trend. Dove finora mi sono sbagliato (purtroppo qualche volta avviene) è sul gas naturale che continua a scendere di prezzo. Per ora astenersi. Il mercato dei cambi è anch’esso senza direzione con l’euro/dollaro incastrato fra 1,3150 e 1,3400. Avevo già detto qualche settimana fa che questa fase laterale sarebbe durata un po’ più del previsto. Ma non ho cambiato idea sul trend. L’euro è condannato e un movimento, in certi momenti lento e in altri rapido, lo porterà in due anni ben sotto la parità con il dollaro. Ora la moneta europea sembra relativamente forte, ma non è lontano il momento in cui inizierà il suo calvario. Forse non in questa settimana che viene, ma in quella successiva penso che subirà una netta flessione.
E’un primo segno di quello che avverrà più avanti.

Cari saluti.

Francesco Arcucci

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