lunedì 25 giugno 2012

L'analisi del lunedi' dei mercati finanziari - 25 giugno 2012

Carissimi,

come da me previsto quest’anno funziona ben poco lo schema solito “it is all one market” e cioè risk on (salgono le borse, salgono le materie prime, sale l’oro e sale l’euro) e risk off (il contrario simultaneamente). In questo periodo abbiamo visto la Borsa di New York scendere da 1407 dell’ Sp a 1270 (livello da me previsto parlando di una base fra 1260-1280) per poi risalire fino agli attuali 1335 (vedi grafico), mentre le materie prime, i metalli preziosi e in particolare il petrolio hanno subito una forte flessione e non hanno fatto il rimbalzo. L’euro, dopo il ribasso da 1,35 di inizio marzo a 1,23 di inizio giugno sembra entrato in una fase laterale (1,23-1,27) in attesa di un nuovo crollo ma, si sa, le banche centrali amano i cambi fissi e appena possono cercano di contenere i cambi entro una banda di oscillazione abbastanza stretta.
È una buona cosa che io abbia avvertito la settimana scorsa di uscire dall’oro, che ha subito una flessione da 1630 a 1550 dollari l’oncia. Se dovessero essere rotti i supporti di 1530 e 26,30 dell’argento, potrebbe iniziare una vera e profonda correzione della durata di un mese e mezzo.
Per le borse la mia idea è sempre la stessa. Siamo in una fase correttiva iniziata alla fine di marzo e che dovrebbe durare ancora un mesetto, e poi la forza del settore delle imprese, specie USA, in termini di profitti, di solida posizione finanziaria netta, di produttività, di valori estremamente sottovalutati, farà esplodere al rialzo la Borsa di New York da agosto fino alla fine dell’anno con effetto di trascinamento sugli altri mercati.
Questo vuol dire che il problema della finanza pubblica dei Paesi deboli dell’Eurozona (chiamato impropriamente il problema dell’euro) sarà risolto? Certamente no. Senza una Banca Centrale come quella di Inghilterra, degli Stati Uniti e del Giappone, questo problema non sarà mai risolto durevolmente. Ma ciò non impedirà a un certo momento il rialzo anche delle borse europee.
Non credo che ci sia da illudersi su un ulteriore forte ribasso del petrolio. Il mio target intorno a 78 dollari al barile è ormai molto vicino.
La strada dell’euro è segnata, e l’euro sta scendendo a scale. Forse a scalini. Ma ad un certo momento, presto, farà uno scalone.

Cari saluti

Francesco Arcucci







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