Carissimi,
come da me
previsto quest’anno funziona ben poco lo schema solito “it is all one market” e
cioè risk on (salgono le borse, salgono le materie prime, sale l’oro e sale
l’euro) e risk off (il contrario simultaneamente). In questo periodo abbiamo
visto la Borsa di New York scendere da 1407 dell’ Sp a 1270 (livello da me
previsto parlando di una base fra 1260-1280) per poi risalire fino agli attuali
1335 (vedi grafico), mentre le materie prime, i metalli preziosi e in
particolare il petrolio hanno subito una forte flessione e non hanno fatto il
rimbalzo. L’euro, dopo il ribasso da 1,35 di inizio marzo a 1,23 di inizio
giugno sembra entrato in una fase laterale (1,23-1,27) in attesa di un nuovo
crollo ma, si sa, le banche centrali amano i cambi fissi e appena possono
cercano di contenere i cambi entro una banda di oscillazione abbastanza
stretta.
È una buona
cosa che io abbia avvertito la settimana scorsa di uscire dall’oro, che ha
subito una flessione da 1630 a 1550 dollari l’oncia. Se dovessero essere rotti
i supporti di 1530 e 26,30 dell’argento, potrebbe iniziare una vera e profonda
correzione della durata di un mese e mezzo.
Per le borse
la mia idea è sempre la stessa. Siamo in una fase correttiva iniziata alla fine
di marzo e che dovrebbe durare ancora un mesetto, e poi la forza del settore
delle imprese, specie USA, in termini di profitti, di solida posizione
finanziaria netta, di produttività, di valori estremamente sottovalutati, farà
esplodere al rialzo la Borsa di New York da agosto fino alla fine dell’anno con
effetto di trascinamento sugli altri mercati.
Questo vuol
dire che il problema della finanza pubblica dei Paesi deboli dell’Eurozona
(chiamato impropriamente il problema dell’euro) sarà risolto? Certamente no. Senza
una Banca Centrale come quella di Inghilterra, degli Stati Uniti e del
Giappone, questo problema non sarà mai risolto durevolmente. Ma ciò non
impedirà a un certo momento il rialzo anche delle borse europee.
Non credo
che ci sia da illudersi su un ulteriore forte ribasso del petrolio. Il mio
target intorno a 78 dollari al barile è ormai molto vicino.
La strada
dell’euro è segnata, e l’euro sta scendendo a scale. Forse a scalini. Ma ad un
certo momento, presto, farà uno scalone.
Cari saluti
Francesco
Arcucci
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