lunedì 18 giugno 2012

L'analisi del lunedi dei Mercati Finanziari - 18 giugno 2012


 Carissimi,

Innanzitutto mi scuso perché questa e-mail è più breve del solito. Infatti oggi ho dovuto viaggiare.
Vorrei segnalare, come prima cosa l’articolo comparso su Financial Times dello scorso weekend (John Authers: The longview) in cui si fa un paragone fra la situazione Lehman (no precedent for a large US investment bank going bankrupt) e quella della Grecia (no precedent for a nation to leave the eurozone) situazione rafforzata dalla quasi perfetta sovrapponibilità del grafico SP dal settembre 2006 al settembre 2008 con quello del FTSE Eurozone index nel periodo giugno2010-giugno 2012. Allora, dopo l’annuncio del fallimento Lehman ci fu un crollo in due mesi del 40% dell’ SP. Siamo dunque alla vigilia di un crollo delle azioni altrettanto grande adesso, specie in Europa? Io credo di no e il risultato delle elezioni in Grecia lo conferma. Secondo i miei calcoli siamo nella fase finale della correzione iniziata alla fine di marzo con l’SP a 1407 che al massimo potrebbe continuare fino all’inizio di agosto 2012, ma senza provocare sfracelli. E da quel mese di agosto dovrebbe iniziare un grande rialzo della borsa di New York capace di trascinare anche le borse europee e dei paesi emergenti. SP a 1600/1700 a fine anno? Lo ritengo un target possibile.
I metalli preziosi stanno facendo quanto previsto: “oscillare senza trend e cioè con falsi spunti di rialzi e ribassi”. Torneranno ad essere interessanti come veicolo rialzista. Ma non subito. Anzi per alcuni mesi sono molto pericolosi per cui è meglio astenersi.
Il mercato valutario manifesta spunti al rialzo per l’euro: la settimana scorsa, dopo una prima caduta da 1,2650 a 1,2480 l’euro si è ripreso tornando a 1,2650. E’ un rialzo da utilizzare solo per vendere la moneta unica europea la cui debolezza non dipende solo dalla crisi della finanza pubblica di alcuni paesi di Eurolandia, ma ha radici molto profonde come quelle dell’esigenza di esportazione dei paesi deboli. Senza il polmone delle esportazioni la fase recessiva in Europa si trasforma in depressione economica. A mio avviso un netto ribasso della moneta unica contro dollaro non è lontano e dovrebbe manifestarsi nei prossimi due mesi. È ovvio che i risultati delle elezioni in Grecia possono portare qualche rialzo dell’euro sul breve termine. Ma il medio e il lungo termine sono molto favorevoli per il dollaro contro l’euro. A mio avviso nulla può fermare l’euro da andare addirittura sotto la parità già nei primi mesi dell’anno prossimo. È una previsione impegnativa, ma mi sembra giustificabile.

 Cari saluti,

 Francesco Arcucci

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