L'analisi del lunedi dei Mercati Finanziari - 4 giugno 2012
Carissimi,
giornalisti,
opinionisti un po’ pigri ed economisti di palazzo fanno credere alla gente che
la buona crescita economica di un paese in un certo anno determina il buon andamento
della borsa nell’anno successivo, e viceversa. L’analisi statistica dice che
non è vero: i migliori rendimenti degli indici di borsa sono molto spesso da
mettersi in riferimento con andamenti economici negativi. La cosa più
importante per la performance di un investimento è il prezzo di acquisto
dell’investimento stesso. Salvo il caso in cui il mondo stia per finire, e non
lo credo, chi acquista bene, ha più possibilità di guadagnare di chi si lascia
trascinare dall’entusiasmo. La differenza fra le mie previsioni sulle borse e
quelle della generalità degli analisti è che io, almeno per quanto riguarda New
York, sono ottimista e gli altri sono invece diventati super pessimisti e
parlano di fine dei mercati azionari. Per me in America siamo sempre in
presenza di una correzione del movimento rialzista durato dai primi di ottobre
2011 alla fine di marzo 2012 (da 1070 dell’SP a 1410). Attualmente è inserito
un segnale di vendita computerizzato che corrisponde a questa correzione, ma io
ritengo che questo segnale si stia logorando e che nel giro di qualche
settimana dovremmo toccare i minimi della stessa, nello scenario peggiore
intorno a 1200 (precedentemente parlavo di 1260 e sono diventato un po’ più
conservativo). Finita questa fase correttiva vedo un nuovo ciclo di rialzo
ancora più forte e rapido di quello che ha caratterizzato il periodo ottobre
2011/marzo 2012. Non mi meraviglierei se per fine anno l’SP dovesse toccare
1550/1600. Se io ho ragione, il rialzo dall’America non potrà che estendersi anche
all’Europa e ai mercati emergenti.
L’euro
si sta finalmente indebolendo, ma poiché la crisi in Europa sarebbe stata molto
meno acuta se l’euro fosse stato più debole già da tempo, c’è da domandarsi
come mai l’euro abbia manifestato tutta questa resistenza. Un’interpretazione è
che, quando la Cina accresce le sue riserve, vende dollari acquistando euro. In
questo periodo in cui, invece, la bilancia dei pagamenti cinese è più debole,
l’euro ha ripreso la sua marcia al ribasso che è destinata a continuare per i
prossimi tre anni. Questa settimana tuttavia non vedo la prosecuzione di un
ribasso dell’euro contro dollaro poiché è stato toccato un angolo dominante (a
1,2280) che potrebbe servire da supporto per qualche tempo.
L’oro
ha registrato un rimbalzo, settimana scorsa, da 1530 a 1630. La mia visione a
lungo termine sull’oro è molto bullish e per l’argento ancora più rialzista. Ma
non subito ci sarà il rialzo: occorrerà aspettare almeno due mesi durante i
quali continuerà la lateralità o addirittura la debolezza.
Siamo
molto vicini a un top sui prezzi delle obbligazioni governative che si stanno
comportando in maniera diametralmente opposta al settembre 1981, quando
sembrava che non ci fossero limiti al ribasso dei prezzi e al rialzo dei tassi.
Io comprerei dei put 145 sul Tbond a 30 anni scadenza settembre 2012. Visto che
il prezzo del medesimo è circa 152, queste opzioni sono a buon mercato ed il
risultato può essere molto favorevole.
Cari
saluti.
Francesco
Arcucci
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