lunedì 28 maggio 2012

L'analisi del Lunedì dei Mercati Finanziari- 28 maggio 2012


Carissimi,

ogni analista dei mercati è capace di fare una previsione che per definizione ha il 50% di probabilità di verificarsi. Io, in particolare con riferimento al cambio euro/dollaro e al dollar index, ho cercato di fare di più. Ho individuato il fatto che il dollaro nel periodo 2008-2012 e successivi sta facendo una svolta morbida verso l’alto, così come la fece nel periodo 1990-1995. Questa svolta morbida si è sostanziata in una serie di movimenti al rialzo e al ribasso (per la precisione nove). Al raggiungimento del punto 9 la svolta era terminata e non ci sarebbero più stati veri spunti ribassisti per il dollaro e rialzisti per l’euro. Il punto 9 è stato toccato il 2/05/2011 con l’euro a 1,45 e il dollar index a 72 e da allora non c’erano più problemi a mettersi short sull’euro, anche se il movimento ribassista della moneta europea per molti mesi sarebbe stato lento.

Poi, verso maggio / giugno / luglio 2012, il moto sarebbe diventato più veloce e avrebbe continuato per altri 2-3 anni fino a 0,70 dell’euro. Questa è la mia previsione che rispetto ad altre è circostanziata nell’ampiezza e nei tempi.

Per quanto riguarda la borsa di New York, che è il mio punto di riferimento, dopo i minimi di ottobre 2011 (SP 1070) e i massimi di fine marzo 2012 (SP 1410) sono in attesa di un nuovo punto di entrata. Collocherei questo punto intorno, come detto settimana scorsa, a 1260-1280 dell’SP. Appunto settimana scorsa l’SP ha “sentito” questa base ed è rimbalzato di circa il 3%. È sufficiente? Non credo. Penso che la borsa di New York non sia ancora pronta ad una nuova gamba di rialzo. Le altre borse? Sono al traino di New York. Se la borsa americana sale molto come nel periodo ottobre 2011-marzo 2012, anch’esse salgono per questo effetto di trascinamento. Ma è vero che, quando New York prende il raffreddore, le piazze europee prendono la polmonite e specie quelle dei paesi in cui il rischio sovrano è maggiore. Anche questa settimana le borse sono destinate ad andare come detto e cioè a dipendere da New York che peraltro è vicina, ma non è ancora del tutto pronta ad un duraturo rialzo.

Direi di dimenticare i metalli preziosi ancora per due mesi. Ivi il periodo che io pensavo buono (febbraio – maggio 2012) è trascorso con movimenti alterni più verso il basso che verso l’alto. Lasciamo che l’oro si consolidi ancora per altri due mesi, prima di ritornare rialzisti: perché io credo che, nonostante tutto, siamo sempre in un bull market dei metalli per motivi legati all’uso spregiudicato del potere delle banche centrali di creare fiat money.

I tassi di interesse sui titoli governativi a 10 anni sono al ribasso. È interessante notare che lo spread con il bund di Italia e Spagna è alto, ma più perché i tassi sul bund sono scesi (da 2,60% dell’estate scorsa a 1,35%) che perché il tasso dei BTP è salito. Anzi, quest’ultimo,  a 5,70% circa,  è 60 centesimi al di sotto del livello di fine luglio 2011, quando esplose la crisi della nostra finanza pubblica (da me prevista con precisione nel giugno 2011).


Cari saluti

Francesco Arcucci

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