Carissimi,
ogni
analista dei mercati è capace di fare una previsione che per definizione ha il
50% di probabilità di verificarsi. Io, in particolare con riferimento al cambio
euro/dollaro e al dollar index, ho cercato di fare di più. Ho individuato il
fatto che il dollaro nel periodo 2008-2012 e successivi sta facendo una svolta
morbida verso l’alto, così come la fece nel periodo 1990-1995. Questa svolta
morbida si è sostanziata in una serie di movimenti al rialzo e al ribasso (per
la precisione nove). Al raggiungimento del punto 9 la svolta era terminata e
non ci sarebbero più stati veri spunti ribassisti per il dollaro e rialzisti
per l’euro. Il punto 9 è stato toccato il 2/05/2011 con l’euro a 1,45 e il
dollar index a 72 e da allora non c’erano più problemi a mettersi short
sull’euro, anche se il movimento ribassista della moneta europea per molti mesi
sarebbe stato lento.
Poi,
verso maggio / giugno / luglio 2012, il moto sarebbe diventato più veloce e
avrebbe continuato per altri 2-3 anni fino a 0,70 dell’euro. Questa è la mia
previsione che rispetto ad altre è circostanziata nell’ampiezza e nei tempi.
Per
quanto riguarda la borsa di New York, che è il mio punto di riferimento, dopo i
minimi di ottobre 2011 (SP 1070) e i massimi di fine marzo 2012 (SP 1410) sono
in attesa di un nuovo punto di entrata. Collocherei questo punto intorno, come
detto settimana scorsa, a 1260-1280 dell’SP. Appunto settimana scorsa l’SP ha
“sentito” questa base ed è rimbalzato di circa il 3%. È sufficiente? Non credo.
Penso che la borsa di New York non sia ancora pronta ad una nuova gamba di
rialzo. Le altre borse? Sono al traino di New York. Se la borsa americana sale
molto come nel periodo ottobre 2011-marzo 2012, anch’esse salgono per questo
effetto di trascinamento. Ma è vero che, quando New York prende il raffreddore,
le piazze europee prendono la polmonite e specie quelle dei paesi in cui il
rischio sovrano è maggiore. Anche questa settimana le borse sono destinate ad
andare come detto e cioè a dipendere da New York che peraltro è vicina, ma non
è ancora del tutto pronta ad un duraturo rialzo.
Direi
di dimenticare i metalli preziosi ancora per due mesi. Ivi il periodo che io
pensavo buono (febbraio – maggio 2012) è trascorso con movimenti alterni più
verso il basso che verso l’alto. Lasciamo che l’oro si consolidi ancora per
altri due mesi, prima di ritornare rialzisti: perché io credo che, nonostante
tutto, siamo sempre in un bull market dei metalli per motivi legati all’uso
spregiudicato del potere delle banche centrali di creare fiat money.
I
tassi di interesse sui titoli governativi a 10 anni sono al ribasso. È
interessante notare che lo spread con il bund di Italia e Spagna è alto, ma più
perché i tassi sul bund sono scesi (da 2,60% dell’estate scorsa a 1,35%) che
perché il tasso dei BTP è salito. Anzi, quest’ultimo, a 5,70% circa,
è 60 centesimi al di sotto del livello di fine luglio 2011, quando
esplose la crisi della nostra finanza pubblica (da me prevista con precisione
nel giugno 2011).
Francesco
Arcucci
Nessun commento:
Posta un commento