lunedì 21 maggio 2012

L'analisi del Lunedi dei Mercati Finanziari - 21 maggio 2012

Carissimi,

la finanza della Pubblica Amministrazione non prevede pro saldo il pagamento né del capitale, né degli interessi da parte dello Stato. I vecchi creditori (cioè i sottoscrittori di titoli di Stato) vengono pagati solo attraverso l’ampliamento della platea dei nuovi creditori. Ma questa platea non può allargarsi all’infinito per cui, ad un certo momento, la finanza della Pubblica Amministrazione è destinata a provocare l’insolvenza della stessa. Per evitarla c’è solo un modo: che la banca centrale (come avviene nella generalità dei paesi non europei) sia disposta ad acquistare illimitatamente titoli pubblici. Il peccato originale dell’euro non è stato –come tutti dicono- quello di creare una sola banca centrale in un Continente di paesi senza unione fiscale, ma quello di vietare alla BCE questa possibilità di acquistare illimitatamente titoli pubblici (non bastano quantità limitate per quanto grandi siano). In assenza di ciò l’insolvenza è certa. E purtroppo non riguarda solo la Grecia. Ogni tanto i mercati dimenticano questo sillogismo ed ecco che gli spread si restringono e si pensa che si possa evitare il peggio. Ma poi la forza dello stesso sillogismo prevale e sono dolori per l’euro e per le borse europee, dove la settimana scorsa anche la borsa spagnola ha rotto i minimi del marzo 2009 e quelle italiana e francese sono ad un passo dal farlo. La correzione borsistica così forte in Europa ha trascinato verso il basso anche la piazza di New York dove l’SP ha rotto l’area 1320/1330 che pensavo tenesse. Ora è importante la tenuta dell’area 1260/1280. Nonostante il pessimismo che c’è in giro, a mio avviso, si sta preparando una buying opportunity a New York sia che la Grecia esca dall’euro, sia che rimanga. Si consideri il fatto che i profitti delle imprese americane sono alti, i P/E bassi, le scorte liquide delle medesime hanno raggiunto il livello di 2250 miliardi di dollari, per cui è probabile che si scateni presto una nuova ondata di mergers&acquisitions cui sempre si associa una fase di rialzo in borsa. Io posso dire di avere centrato il minimo del 4 ottobre 2011 a 1070 dell’SP e il massimo di fine marzo a 1410 prevedendo la presente correzione. Ora il mio obiettivo è quello di cogliere il minimo della borsa di New York intorno ai livelli menzionati.
Il dollaro ha fatto buoni progressi la settimana scorsa salvo venerdì quando alcuni operatori hanno voluto incassare i profitti: ci sono probabilmente troppi rialzisti sul dollaro e troppi ribassisti sull’euro per cui ritengo che la situazione si possa calmare per alcuni giorni prima che ricominci una nuova ondata di rialzo del dollaro.
Secondo le mie previsioni il dollar index per la fine di luglio dovrebbe salire a 86 con l’euro che scende verso 1,18.
Più difficile da interpretare è il mercato dei metalli preziosi. L’oro è sceso la settimana scorsa a 1525 e cioè al livello di fine 2011, ma poi ha dato luogo ad uno dei maggiori rimbalzi degli ultimi mesi sfiorando 1600. Molti analisti un po’ superficiali cercano di collegare i movimenti dell’oro alla crisi del debito in Europa, ma non sanno spiegare come mai l’anno scorso questa crisi portava l’oro più in alto e quest’anno la stessa crisi lo spinge più in basso. La mia idea è sempre la stessa: fino a che le maggiori banche centrali non potranno tornare ad una politica monetaria ortodossa (e ci vorrà ancora molto tempo) l’oro sarà sempre un competitor interessante della fiat money (che è creata dal nulla, a piacimento ed è inconvertibile). In questo contesto rialzista si determinano delle correzioni allorché, come l’anno scorso, vi erano situazioni di ipercomprato e la mano più screditata si era aggregata pensando di fare degli utili facili. La presente correzione ha proprio lo scopo di spaventare, e quindi fare uscire, gli investitori più deboli. Nonostante ciò ritengo che una fase di rialzo non si manifesterà per i prossimi due/tre mesi, diciamo fino all’inizio di agosto, per cui eventuali spunti rialzisti saranno solo temporanei e quindi da vendere.

Cari saluti.

Francesco Arcucci

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