Carissimi,
si afferma comunemente che i
mercati azionari sono volatili sul breve termine, ma sul lungo termine offrono
un rendimento superiore a quello delle obbligazioni perché collegano il
risparmio ai profitti di impresa che mediamente crescono nel tempo. Questo
equity risk premium negli ultimi 13 anni è mancato completamente a New York,
dove peraltro il Cape (Cyclically Adjusted Price Earning) è sopra la media
storica, mentre è stato fortemente negativo (da -40% a -60%) in Italia, Spagna,
Giappone, Russia, Francia e anche Germania. Ciò ha spinto molti gruppi di
investitori come i fondi pensione anglosassoni ad abbandonare la borsa. Oggi
gli investitori sul mercato azionario sono prevalentemente fondi di
investimento, hedge funds e altri investitori con un orizzonte temporale breve.
Così, mancando una base di azionisti stabile, il mercato azionario è venuto
meno nella sua funzione primaria di raccoglitore di denaro per le imprese
quotate. Chi può sostituire quindi i fondi pensione? Tre tipi di operatori: 1)
gli ETF, che – soggetti al rischio sistemico- eliminano il rischio specifico,
2) i fondi di ricchezza sovrani dei paesi emergenti, 3) i grandi investitori
privati internazionali che, di fronte ai rendimenti reali zero o negativi sulle
obbligazioni e alle basse quotazioni delle borse, si stanno muovendo a frotte
verso il mercato azionario. E sono anche queste le ragioni, insieme con molte
altre, del mio ottimismo sull’andamento delle quotazioni nel 2013-2014-2015 e
magari oltre. La settimana scorsa è continuato il movimento ascendente delle borse
che sono al livello più alto delle ultime sei settimane. È continuato anche il
processo di recupero delle borse europee e di quella giapponese rispetto a New
York. Ci avviciniamo alla fine dell’anno e vale una regola che ha avuto una
sola eccezione negli ultimi trent’anni. Il livello delle borse a fine anno è
sempre più alto di quello al 30 novembre.
L’euro ha recuperato. La causa
ufficiale è l’accordo più vicino con Atene. In realtà, a mio avviso, quando
sarà certo il salvataggio di Atene, la moneta unica europea comincerà a
scivolare, o almeno questo dice il mio modello, e continuerà per almeno 2-3
anni, fino a livelli che oggi non si possono nemmeno menzionare per
evitare l’accusa di esagerare.
L’oro ha sempre attratto
l’interesse degli analisti. Ma per ora sembra interessare un po’ meno. Come il
petrolio.
Il mercato obbligazionario si
trova nella stessa situazione, ma opposta, rispetto a quella del 1981/1982.
Allora sembrava che i prezzi non potessero mai salire (e i tassi scendere),
oggi sembra che non possono mai scendere. Sbagliavano allora con il future del
TBond trentennale a 55. Sbagliano adesso con il future del TBond intorno a 150.
Francesco Arcucci
DISCLAIMER
Il contenuto di questo Blog mira - in via esclusiva
- alla informazione personale dell’utente e rappresenta corrispondenza privata.
Esso non può costituire e, in effetti, non costituisce in nessun modo un
consiglio di investimento né una sollecitazione al pubblico risparmio. Non vi è
alcuna garanzia, né si assume alcuna responsabilità per eventuali danni diretti
o indiretti, riguardo l’utilizzo di tutto quanto contenuto in questo Blog che ha
solo, come si è detto, una finalità informativa. Si ribadisce pertanto che
ciascun utente è responsabile delle proprie attività di investimento per cui il
Prof. Francesco Arcucci, in quanto Autore e proprietario del Blog, non può
essere ritenuto responsabile di alcuna perdita e/o danno diretto o indiretto
derivanti dall’uso del contenuto del Blog in parola. Si invita quindi a non
investire senza prima avere consultato il proprio gestore o consulente
autorizzato.
Nessun commento:
Posta un commento