lunedì 3 dicembre 2012

L'Analisi del Lunedì dei Mercati Finanziari- 3 Dicembre 2012


Carissimi,

si afferma comunemente che i mercati azionari sono volatili sul breve termine, ma sul lungo termine offrono un rendimento superiore a quello delle obbligazioni perché collegano il risparmio ai profitti di impresa che mediamente crescono nel tempo. Questo equity risk premium negli ultimi 13 anni è mancato completamente a New York, dove peraltro il Cape (Cyclically Adjusted Price Earning) è sopra la media storica, mentre è stato fortemente negativo (da -40% a -60%) in Italia, Spagna, Giappone, Russia, Francia e anche Germania. Ciò ha spinto molti gruppi di investitori come i fondi pensione anglosassoni ad abbandonare la borsa. Oggi gli investitori sul mercato azionario sono prevalentemente fondi di investimento, hedge funds e altri investitori con un orizzonte temporale breve. Così, mancando una base di azionisti stabile, il mercato azionario è venuto meno nella sua funzione primaria di raccoglitore di denaro per le imprese quotate. Chi può sostituire quindi i fondi pensione? Tre tipi di operatori: 1) gli ETF, che – soggetti al rischio sistemico- eliminano il rischio specifico, 2) i fondi di ricchezza sovrani dei paesi emergenti, 3) i grandi investitori privati internazionali che, di fronte ai rendimenti reali zero o negativi sulle obbligazioni e alle basse quotazioni delle borse, si stanno muovendo a frotte verso il mercato azionario. E sono anche queste le ragioni, insieme con molte altre, del mio ottimismo sull’andamento delle quotazioni nel 2013-2014-2015 e magari oltre. La settimana scorsa è continuato il movimento ascendente delle borse che sono al livello più alto delle ultime sei settimane. È continuato anche il processo di recupero delle borse europee e di quella giapponese rispetto a New York. Ci avviciniamo alla fine dell’anno e vale una regola che ha avuto una sola eccezione negli ultimi trent’anni. Il livello delle borse a fine anno è sempre più alto di quello al 30 novembre.

L’euro ha recuperato. La causa ufficiale è l’accordo più vicino con Atene. In realtà, a mio avviso, quando sarà certo il salvataggio di Atene, la moneta unica europea comincerà a scivolare, o almeno questo dice il mio modello, e continuerà per almeno 2-3 anni, fino a  livelli che oggi non si possono nemmeno menzionare per evitare l’accusa di esagerare.

L’oro ha sempre attratto l’interesse degli analisti. Ma per ora sembra interessare un po’ meno. Come il petrolio.

Il mercato obbligazionario si trova nella stessa situazione, ma opposta, rispetto a quella del 1981/1982. Allora sembrava che i prezzi non potessero mai salire (e i tassi scendere), oggi sembra che non possono mai scendere. Sbagliavano allora con il future del TBond trentennale a 55. Sbagliano adesso con il future del TBond intorno a 150.

 Cari saluti
Francesco Arcucci

 


 
 
 
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