Carissimi,
gli analisti dei mercati azionari da sempre si sono
concentrati su tre cose.
1. Prevedere
i profitti aziendali.
2. Prevedere
il rapporto P/E (moltiplicatore) che dipende, in primo luogo, dalla dinamica
dei profitti e, in secondo luogo, dalle ondate di pessimismo e ottimismo che si
manifestano nel tessuto sociale.
3. Prevedere
l’andamento dei tassi di interessi perché tassi troppo alti uccidono
l’investimento azionario.
Ora però sembra che l’unica cosa che conta è decodificare le
prossime mosse delle banche centrali. Io non sono d’accordo. Credo che questo
modo di vedere le cose sia sbagliato. Le banche centrali sono istituzioni
delegate all’esercizio della politica monetaria, della politica del debito
pubblico, della politica del cambio, spesso anche della vigilanza
microeconomica sulle aziende di credito. Aspettarsi che le banche centrali
muovano le borse in un senso o nell’altro è forse vero con riferimento agli
ultimi anni, ma è contraddetto da 200 anni di storia economica.
A mio avviso , i mercati azionari sono alla vigilia di un
grande rialzo (ma questa settimana ci sarà una piccola correzione) perché sono
rimasti al palo negli ultimi 12 anni e perché la situazione del settore delle
imprese è molto favorevole, per cui nei prossimi 2-3 anni l’investimento
azionario farà faville. Poi vedremo.
Circa il mercato valutario il rabbioso rialzo dell’euro ha
plafonato esattamente a metà della forchetta 1,30-1,33 che avevamo menzionato
come capace di fermare il movimento in parola. Per ora il ribasso da 1,3150 è
stato modesto (1,2940), ma io credo che continuerà e che la mia previsione di un
euro molto più debole sarà confermata dai fatti.
Stabili i tassi di interesse a lunga. Il TBond americano si
trova intorno a 144-145, ben al di sotto del livello di vendita di 150 che
avevo consigliato.
L’oro è forte. La prospettiva di tassi a breve bassi fino al
2015 riduce il costo opportunità di detenere oro e argento, per cui continuo ad
essere positivo, anche se, secondo me, sono le azioni e i grani i mercati in
cui concentrare i propri investimenti.
Cari saluti
Francesco Arcucci
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