lunedì 6 agosto 2012

L'analisi del Lunedì dei Mercati Finanziari- 6 agosto 2012


Carissimi,



giovedì scorso ho avuto paura che la “saldatura” fra le dichiarazioni di Draghi volte a risolvere, almeno in parte, il rischio sovrano in Italia e Spagna e la mia previsione per una svolta rialzista in agosto sulle borse fosse in pericolo. E invece no. Solo le anime belle (o brutte) di un nazionalismo ingenuo possono pensare che la BCE accetti di intervenire illimitatamente (“whatever it takes”) a favore delle finanze pubbliche spagnole e italiane senza una supervisione di Bruxelles per contenere l’azzardo morale e il rischio di inflazione. Questa supervisione è nella logica delle cose e così giovedì 2 agosto 2012 i mercati si sono stracciati le vesti per poi ricucirle in fretta venerdì 3 agosto. A questo punto la mia previsione sulle borse sembra per ora confermata, poiché dopo un mese di luglio negativo abbiamo avuto, negli ultimi 7 trading days , 5 rialzi e due ribassi. Ma ci vuole altro (un bel 1600 dell’ SP a fine anno) per parlare di previsione annunciata e verificata.

Stranamente il buon dato dei nuovi 163 mila jobs in America si è accompagnato ad un netto ribasso del dollaro. È il solito riflesso condizionato del risk on (borsa su, oro su, materie prime su, valute su) oppure risk off (borsa giù, oro giù, materie prime giù, valute giù). Ma io rimango convinto che presto questa simultaneità di rialzi e ribassi si interromperà con borse al rialzo ed euro debolissimo contro dollaro. È un’altra previsione certamente impegnativa e, alla fine, vedremo se verrà verificata. L’euro non è condannato fortunatamente. Quello che è condannato, secondo me, è il tasso di cambio euro/dollaro destinato a scendere entro fine anno verso la parità e fra 2/3 anni a 0,7 o anche sotto. Anche qui aspettiamo la verifica. Infatti, gli studi anche di economia devono avere un solo obiettivo: la previsione annunciata e verificata. Fanno finta di dimenticarsene i miei colleghi economisti di palazzo (e quindi timorosi di perdere il posto) che preferiscono limitarsi a fornire brillanti spiegazioni su cose già successe e non prevedono nulla o sbagliano clamorosamente le poche previsioni che fanno (come li ha rimproverati qualche anno fa perfino la Regina Elisabetta: “Con tutta la vostra scienza e i mezzi che avevate come mai non avete saputo prevedere la grande crisi economica?”).

In conclusione, io ritengo che ci saranno borse al rialzo da ora ad, almeno, la fine dell’anno per i motivi fondamentali detti la settimana scorsa e dollaro magari un po’ debole ancora per qualche seduta, ma poi al grande rialzo per chiudere l’anno in prossimità della parità contro euro. Per quanto riguarda i metalli preziosi bisogna attendere ancora qualche tempo per cui io non farei nulla. L’argento è comunque migliore dell’oro. Molto interessante è vendere il TBond trentennale americano intorno a 150. Sta prevalendo l’opinione che, anche sulle lunghe scadenze, i tassi resteranno bassi. È un’opinione sbagliata. Il tasso del trentennale salirà sia che andiamo incontro ad inflazione, che andiamo incontro a deflazione, perché in questo caso la minore solvibilità dei debitori spinge i tassi al rialzo sulle lunghe scadenze.



Cari saluti



Francesco Arcucci



N.B. Con riferimento al mese di agosto, la redazione di queste note non sarà regolare a causa di un mio periodo di vacanza.


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