Carissimi,
giovedì scorso ho avuto paura
che la “saldatura” fra le dichiarazioni di Draghi volte a risolvere, almeno in
parte, il rischio sovrano in Italia e Spagna e la mia previsione per una svolta
rialzista in agosto sulle borse fosse in pericolo. E invece no. Solo le anime
belle (o brutte) di un nazionalismo ingenuo possono pensare che la BCE accetti
di intervenire illimitatamente (“whatever it takes”) a favore delle finanze pubbliche
spagnole e italiane senza una supervisione di Bruxelles per contenere l’azzardo
morale e il rischio di inflazione. Questa supervisione è nella logica delle
cose e così giovedì 2 agosto 2012 i mercati si sono stracciati le vesti per poi
ricucirle in fretta venerdì 3 agosto. A questo punto la mia previsione sulle
borse sembra per ora confermata, poiché dopo un mese di luglio negativo abbiamo
avuto, negli ultimi 7 trading days , 5 rialzi e due ribassi. Ma ci vuole altro
(un bel 1600 dell’ SP a fine anno) per parlare di previsione annunciata e
verificata.
Stranamente il buon dato dei
nuovi 163 mila jobs in America si è accompagnato ad un netto ribasso del
dollaro. È il solito riflesso condizionato del risk on (borsa su, oro su,
materie prime su, valute su) oppure risk off (borsa giù, oro giù, materie prime
giù, valute giù). Ma io rimango convinto che presto questa simultaneità di
rialzi e ribassi si interromperà con borse al rialzo ed euro debolissimo contro
dollaro. È un’altra previsione certamente impegnativa e, alla fine, vedremo se
verrà verificata. L’euro non è condannato fortunatamente. Quello che è
condannato, secondo me, è il tasso di cambio euro/dollaro destinato a scendere
entro fine anno verso la parità e fra 2/3 anni a 0,7 o anche sotto. Anche qui
aspettiamo la verifica. Infatti, gli studi anche di economia devono avere un
solo obiettivo: la previsione annunciata e verificata. Fanno finta di
dimenticarsene i miei colleghi economisti di palazzo (e quindi timorosi di
perdere il posto) che preferiscono limitarsi a fornire brillanti spiegazioni su
cose già successe e non prevedono nulla o sbagliano clamorosamente le poche
previsioni che fanno (come li ha rimproverati qualche anno fa perfino la Regina
Elisabetta: “Con tutta la vostra scienza e i mezzi che avevate come mai non
avete saputo prevedere la grande crisi economica?”).
In conclusione, io ritengo che
ci saranno borse al rialzo da ora ad, almeno, la fine dell’anno per i motivi
fondamentali detti la settimana scorsa e dollaro magari un po’ debole ancora
per qualche seduta, ma poi al grande rialzo per chiudere l’anno in prossimità
della parità contro euro. Per quanto riguarda i metalli preziosi bisogna
attendere ancora qualche tempo per cui io non farei nulla. L’argento è comunque
migliore dell’oro. Molto interessante è vendere il TBond trentennale americano
intorno a 150. Sta prevalendo l’opinione che, anche sulle lunghe scadenze, i
tassi resteranno bassi. È un’opinione sbagliata. Il tasso del trentennale
salirà sia che andiamo incontro ad inflazione, che andiamo incontro a
deflazione, perché in questo caso la minore solvibilità dei debitori spinge i
tassi al rialzo sulle lunghe scadenze.
Cari saluti
Francesco Arcucci
N.B. Con riferimento al mese
di agosto, la redazione di queste note non sarà regolare a causa di un mio
periodo di vacanza.
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