martedì 20 marzo 2012



L'analisi del lunedì dei Mercati Finanziari - 19 marzo 2012



Carissimi,

c’è una sola cosa che porta alla deflazione e cioè un precedente aumento massiccio del credito seguito da una brusca contrazione dello stesso. La Banca Centrale può fare di tutto per aumentare la base monetaria, ma non è in grado di cancellare le perdite pregresse sui prestiti delle banche, né può dotare le banche stesse di maggiori mezzi propri che sarebbero indispensabili per concedere nuovi crediti. Tuttavia lentamente e indirettamente la Banca Centrale può fare parecchio per contrastare la deflazione e cioè:

1.  migliorare i bilanci bancari rifinanziando le banche a tassi vicino allo zero, sapendo che investono questi mezzi liquidi con una forbice positiva di almeno il 3%;
2.  tenere bassi i tassi di interesse per contribuire a migliorare il valore del portafoglio titoli pubblici e privati del sistema bancario;
3.  puntare sul rialzo dei prezzi delle azioni che migliora la situazione finanziaria delle famiglie e delle imprese rendendo possibile la raccolta di nuovi mezzi propri delle banche.

La situazione dei mercati azionari, quindi, non potrebbe essere più favorevole. Veniamo da oltre 10 anni nei quali l’equity risk premium (e cioè il maggior rendimento delle azioni) è stato negativo mediamente nei principali paesi del 6%-8% all’anno. In base alla teoria della finanza gli investitori in azioni devono essere compensati con un rendimento maggiore per la maggiore rischiosità di questa asset class rispetto alle obbligazioni. Non è che la teoria sia sbagliata: è che abbiamo assistito negli ultimi 10 anni ad una situazione eccezionale. Davanti a noi vi è quindi un periodo in cui le azioni daranno rendimenti molto molto brillanti. Infatti il dividend yield (il dividendo diviso il prezzo) e le prospettive di dividend growth, se rapportati ai tassi sui titoli di stato, sono molto favorevoli.
Tutto questo spiega perché, nonostante i grandi problemi economici, i mercati azionari da ottobre 2011 continuano a proiettarsi verso l’alto. Il DJ ha superato la barriera di 13 mila punti e l’SP da 1070 del 4 ottobre 2011 è salito oltre 1400 in linea con le nostre previsioni.
Per quanto riguarda questa settimana, poiché il nostro target temporaneo è stato raggiunto, ritengo che ci saranno delle correzioni, ma sconsiglierei ogni tipo di short poiché prevedo per la fine del 2012 oltre 1600 punti dell’SP. Le correzioni sono un fatto positivo perché evitano la formazione di bolle speculative che potrebbero scoppiare. Mi concentrerei geograficamente solo su Stati Uniti, Giappone e Europa dimenticando Cina, India, Russia e Brasile. Dal punto di vista dei settori tenderei ad acquistare titoli delle energie alternative e dell’uranio. La Apple ha ancora un grande potenziale di rialzo, la Microsoft potrebbe ricominciare ad essere interessante.
In base al nostro modello l’euro è destinato a scendere verso la parità con il dollaro nel 2012 e a 0,70 nei prossimi due-tre anni. Ma il nostro modello dice anche che il movimento di rialzo del dollaro è lento per ora e comincerà a manifestarsi in modo effervescente a partire da giugno/luglio 2012. Ecco perché il rialzo dell’euro da 1,30 a 1,32 non mi ha meravigliato.
Questa settimana non vedo particolari flessioni dell’euro. Anche il rialzo del dollaro contro yen (in poche settimane da 0,76 a 0,83) si dovrebbe fermare. Consiglio sempre una posizione di medio termine al rialzo del dollaro. Il dollar index è da comprare verso 79,00.
I metalli preziosi hanno attraversato una settimana difficile con l’oro che sembra avere rotto stabilmente quota 1700 e l’argento sceso verso 32 dollari l’oncia. L’area 31-32 dollari è un supporto molto robusto. Acquistare in debolezza argento per un importante rialzo che è molto vicino a verificarsi. Non shortare il TBond americano che potrebbe riprendersi.

Cari saluti.

Francesco Arcucci













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