martedì 6 marzo 2012

L'analisi del lunedì dei Mercati Finanziari - 5 marzo 2012

Carissimi,
dopo avere toccato 1,35 l’euro si è indebolito nettamente la settimana scorsa scendendo sotto 1,32. Forse non siamo ancora pronti al grande balzo del dollaro, ma ci stiamo avvicinando a quel momento. Del resto la voce più negativa della bilancia dei pagamenti alle partite correnti americana era fino poco fa il petrolio, ma quietamente e senza che i media se ne accorgessero, in questo campo è avvenuto un grosso cambiamento. Gli Stati Uniti sono molto vicini a raggiungere l’autonomia energetica e il Paese potrebbe diventare fra qualche anno il top producer del mondo, così come lo era stato nei decenni 1950 e 1960. L’Europa, viceversa, è destinata ad avere un euro più debole per ragioni economiche e anche politiche: c’è da domandarsi quale crollo la moneta europea subirà se vincerà le presidenziali il candidato socialista Hollande con il suo rifiuto del fiscal compact e le sue idee sull’Europa. Questa settimana, tuttavia, è possibile una nuova piccola debolezza del dollaro e non sarei sorpreso di vedere l’euro nuovamente verso 1,33. Interessante il comportamento dello yen che ha subito un crollo di oltre il 5%. Dopo una piccola pausa prevedo un ulteriore indebolimento dello yen anche perché la quota giapponese del commercio internazionale e l’avanzo della bilancia dei pagamenti del Sol Levante sono in netto declino.
Interessante il comportamento dei metalli preziosi e in particolare del silver che è arrivato ad un passo dal nostro target di 38 dollari l’oncia per fine febbraio 2012 e poi è crollato fino a 34 dollari in poche ore (con l’oro che si fletteva da 1785 a 1695). È un’altra occasione di acquisto poiché prevedo ben presto un nuovo netto rialzo dei metalli preziosi. È meglio concentrarsi sempre sull’argento.
Anche le borse azionarie hanno registrato una certa volatilità nella settimana trascorsa. I giornali sono pieni di inni circa la sorpresa positiva delle borse quest’anno. Quando nel settembre scorso io ero positivo, gli stessi giornali erano assolutamente negativi, dimostrando ancora una volta che i giornalisti economici sono bravi a prevedere le cose quando sono già avvenute. Indubbiamente la borsa di New York, nella sua salita dal 4 ottobre 2011, presenta una forma tecnica di un cuneo (wedge) che dovrebbe risolversi con una temporanea flessione.
Io non raccomando assolutamente di shortare, ma di approfittare di una eventuale debolezza per acquistare indici di borsa se non lo si è già fatto.
Il mio ottimismo sulle borse nasce anche dalle seguenti considerazioni. Le azioni sulle principali piazze occidentali si trovano, chi più chi meno, a livello di 13/14 anni fa e hanno reso meno delle obbligazioni che pure sono meno volatili delle azioni.
Ciò contravviene alla legge fondamentale della finanza secondo cui “tutte le attività finanziarie rendono allo stesso modo se ponderate per il rischio e cioè per la volatilità”.
A questo punto occorre che le azioni facciano un grande balzo verso l’alto per ripristinare la validità di questa legge che presuppone giustamente una correlazione positiva fra rendimento e rischio (chi sopporta più rischio, cioè volatilità, mediamente nel tempo, dovrà ottenere un maggior rendimento e quindi l’investimento monetario renderà meno di quello obbligazionario e quello in obbligazioni meno di quello in azioni). Se non è stato così nel recente passato, l’investimento azionario dovrà recuperare il tempo perduto: è una grande occasione di acquisto di azioni.
Per quanto riguarda il quadro più a breve il downside sull’SP è molto limitato (1340) e l’upside è 1420. Il mercato americano, quello delle piazze europee e quello giapponese stanno andando nella stessa direzione, mentre i mercati dei paesi emergenti sono un po’ più fiacchi. Pochi hanno notato che le azioni delle società immobiliari, che avevano perso in certi casi il 99%, si stanno riprendendo: bisogna comprarle senza paura così come le azioni tecnologiche.
Molti sono convinti che una posizione rialzista sul mercato azionario corrisponde ad una ribassista sui Treasury Bonds. Io credo che non sia una buona cosa shortare i Treasury Bonds che potrebbero continuare a restare fortissimi (tassi di interesse bassissimi) ancora per tutto il 2012.
Cari saluti.
Francesco Arcucci

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