martedì 13 marzo 2012



L’analisi del lunedì dei Mercati Finanziari - 12 marzo 2012


Carissimi,

il fatto di essere ottimista sulle borse non mi ha impedito, la settimana scorsa, di prevedere una correzione al ribasso dell’SP a causa di una configurazione tecnica del prezzo a forma di cuneo (wedge). Questa correzione c’è stata e l’SP è sceso fino a 1340 per poi rimbalzare toccando di nuovo 1370 a seguito anche del favorevole dato di venerdì 9 marzo sul fronte dell’occupazione. L’economia americana sta dando segni positivi sul fronte dei consumi e dei profitti che continuano a crescere più del PIL nominale cioè reale più inflazione (per il 2012 più 7% dei profitti contro più 5% del PIL nominale). Anche il settore immobiliare e le società delle real estate stanno dando interessanti segni di ripresa in borsa, per quanto il prezzo delle abitazioni rimanga vicino a valori bassi toccati nei mesi scorsi. Per questa settimana prevedo un rialzo degli indici anche se non travolgente. Segnalo l’ottima performance del Nikkei che avevo già previsto qualche mese fa. L’indice sta superando i 10 mila punti ed è solo all’inizio di una grande cavalcata. È una situazione molto particolare poiché l’indice in parola era sceso da 40 mila punti dell’inizio 1990 a 7500.
Dopo le tante false partenze la generalità degli investitori non crede più alla borsa di Tokyo.
Io al contrario sono invece convinto che questa partenza sia quella buona.
La situazione favorevole dell’economia americana è testimoniata anche dalla ripresa della massa monetaria M2 (biglietti e depositi a vista e a risparmio del pubblico) che sta crescendo al ritmo annualizzato del 10%. Questo vuol dire che la grande espansione della base monetaria, cioè in definitiva del bilancio della FED (oggi 18% del PIL rispetto al tradizionale 6%) si sta trasformando in America in aumento del credito bancario. In Europa invece la crescita di base monetaria (oggi al 16% del PIL dell’Eurozona rispetto al tradizionale 7%) ha semplicemente compensato in parte la distruzione di moneta da parte del sistema bancario con la contrazione dei suoi prestiti.
Se M2 in Europa presenta un tasso di crescita negativo per circa il 2% anno su anno, è perché le banche europee non possono concedere nuovo credito prima di avere rinforzato la loro patrimonializzazione, cioè il rapporto fra mezzi propri e totale dell’attivo ponderato secondo le classi di rischio delle varie voci del medesimo. Se sto facendo questo discorso è per dire che si sta avvicinando il momento in cui i tassi di interesse saliranno in America, mentre quelli europei dovrebbero scendere ancora con effetti negativi sul valore dell’euro.
Interessante il fatto che venerdì 9 marzo abbiamo assistito ad un rialzo della borsa americana e ad un indebolimento dell’euro che contravviene il principio : “it is all one market”.Ciò conferma la nostra idea che questo principio che ha dominato i mercati dal 2003 da quest’anno verrà disatteso. Anche questa settimana mi aspetto che euro e yen si flettano contro dollaro.
Il trend dei metalli preziosi è positivo e bisogna accumulare sulle debolezze dando preferenza all’argento. Anche le azioni aurifere finalmente cominceranno ad apprezzarsi.
Non vi sono speranze che il petrolio possa fare come nel 2008 e cioè una grande caduta dopo avere toccato i massimi di 147 dollari al barile. Finora il gas ha continuato a flettersi toccando 2,25. Mi aspetto 5 dollari per settembre prossimo.
Un’ultima notazione sui Treasury Bonds che potrebbero registrare una certa temporanea debolezza.

Cari saluti.

Francesco Arcucci

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