L’analisi del lunedì dei Mercati Finanziari – 26 marzo
2012
Carissimi,
nell’e-mail
di lunedì scorso ho cercato di spiegare che una delle ragioni del mio ottimismo
e quindi della mia previsione di un forte rialzo dei prezzi in borsa risiede
nell’equity risk premium che è scomparso negli ultimi 12 anni, ma che deve
esserci per definizione ed è quindi destinato a riapparire alla grande.
Un’altra ragione del mio ottimismo sta nel fatto che l’investimento
obbligazionario offre un rendimento più basso del dividend yield. Una terza e
più importante ragione che vorrei sottolineare questa settimana (vedi grafico)
si riferisce al collegamento fra i cicli lunghi dei tassi di interesse delle
obbligazioni a scadenza 10 anni del Tesoro americano e i prezzi delle azioni.
Si possono individuare negli USA tre cicli lunghi a partire dal 1920. Un primo
ciclo al ribasso dei tassi della durata di 29 anni (1920-1949). Un secondo
ciclo al rialzo dei tassi della durata di 33 anni (1949-1982) e un terzo ciclo
al ribasso dei tassi della durata di 30 anni (1982 ad oggi). Secondo l’analisi
di uno studioso, Chris Watling, nella prima fase di ogni ciclo la borsa
americana è salita nettamente (1920-1929; 1949-1966; 1982-2000), mentre nella
seconda parte del ciclo il mercato azionario subisce forti ribassi. Il motivo è
che, dopo un periodo di inflazione (1900-1920 e 1965-1982), quando il rialzo
dei tassi riesce a piegare il fenomeno inflazionistico e comincia una fase di
minore inflazione, la borsa -che era preoccupata per l’inflazione che sembrava
imbattibile- recupera e, anzi, sale fortemente apprezzando il nuovo contesto di
bassa inflazione. Lo stesso può dirsi dopo le fasi deflazionistiche come quella
attuale, quando i tassi ricominciano a salire perché il contesto
deflazionistico finalmente si attenua. Passando a
considerare cose più a breve termine non meraviglia quindi che l’SP abbia
registrato da ottobre scorso a una settimana fa, uno dei migliori rialzi
giungendo a 1410 da 1070. Lunedì scorso avevo previsto che era giunto il
momento di un certo consolidamento che è in essere, specie in Europa.
Sconsiglio ogni tipo di short visto che siamo in un bull market. L’ideale
sarebbe acquistare la borsa americana verso 1370 dell’SP. Anche la borsa
giapponese e, come ho detto, quelle europee, sono entrate in fase di
correzione, ma penso che durerà poco: il mio prossimo target verso l’alto per
l’SP è 1450 (angolo dominante) che potrebbe essere raggiunto verso
aprile/inizio maggio 2012. Il rapporto euro/dollaro non è
ancora pronto per il tuffo verso il basso e dovrebbe continuare ad oscillare
fra 1,3150 e 1,34. Il rapporto dollaro/yen si è indebolito a favore dello yen
da 0,84 a 0,82. Il dollaro è da acquistare perché lo yen ha cambiato pelle e lo
vedrei presto a 0,90. Ho detto
settimana scorsa che i metalli preziosi hanno un pavimento verso 1600 (per
l’oro) e 31 (per l’argento) per poi fra qualche settimana ripartire alla
grande. Questa mia previsione contrasta con il sentiment generale che è molto
negativo sui preziosi. Il long bond
è sceso di prezzo toccando il mio target di 1,35. Questa settimana prevedo un
nuovo rialzo, anche se siamo vicini al momento in cui i tassi a lunga, come
dicevo all’inizio, riprenderanno a salire.
Cari saluti.
Francesco
Arcucci